Finalmente si torna al Vinitaly, dopo due anni la fiera del vino ha riaperto e quest’anno me la sono goduta per tutti i quattro giorni.
E’ stato un vero tour de force ma ne è valsa la pena, come sempre, dato che il punto di forza di questo evento che continua quasi ininterrottamente dal 1967 è quello di portare tutta la bontà e la bellezza di ogni angolo d’Italia nei “bicchieri veronesi”.
La fiera di quest’anno era suddivisa in sette aree tematiche: international wine hall, bio, tasting, design, micro mega wines, mixology, enolitech: Un viaggio insomma ricco di gusto, scoperte, novità.
Il viaggio nei “bicchieri d’Italia” è iniziato il 10 aprile e terminato il 13. La prima impressione relazionandomi con la fiera di quest’anno, è che fosse un evento molto tematico, con una maggiore concentrazione di professionisti che di appassionati. Un filo a malincuore perchè non penso ci sia nulla di più bello di vedere persone che semplicemente per passione girano curiose tra quei padiglioni.
Il mio viaggio a Verona si è diviso in due parti: da un lato ci sono stati studio e analisi, incontro con i fornitori, con gli agenti per valutare nuovi progetti per il futuro e per il Natale; dall’altra parte l’incontro con quei fornitori che col tempo sono diventati amici. Perchè Vinitaly è anche questo, amicizie nate davanti ad un bicchiere di vino.
Il Vinitaly è sicuramente un’esperienza interessante da vivere, un momento che può essere di grande ispirazione, ma rimango dell’idea che le degustazioni di vino debbano essere svolte dai produttori, nelle loro cantine, ammirando le loro vigne e passeggiando tra le loro botti. Solo così si possono sentire veramente tutti gli odori di questo lavoro.
Però… qualche piccola scoperta l’ho fatta e prossimamente ti racconterò concretamente le novità di questo viaggio.