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Un viaggio fuori Gorizia, nelle terre di Castello di Spessa

Dalle bollicine francesi torniamo in Italia, in Friuli Venezia Giulia, nelle terre in provincia di Gorizia. Qui troviamo Castello di Spessa, un’azienda agricola che nel 2014 grazie alla collaborazione tra Loretto Pali, il protagonista di questa storia, e Enrico Paternoster, suo braccio destro nonché enologo, porta sotto al suo nome una linea nuova di prodotti allevati a Pinot Nero.
 
La storia di Castello di Spessa inizia in realtà molti anni prima, negli anni settanta quando quello che oggi è un grande ingranaggio della produzione vinicola italiana, era suddiviso in varie proprietà e diversi terreni. Pali in prima battuta acquista i 60 ettari dell’azienda agricola La Boatina, successivamente verso gli inizi degli anni novanta acquista l’intera proprietà di Castello di Spessa che comprende i 28 ettari di terreno.
 
Oggi Castello di Spessa è una grande realtà friulana, con una produzione annua di oltre 150mila bottiglie, che si articolano tra i più antichi vitigni locali (Friulano, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Ribolla Gialla ecc). L’azienda si compone di diverse distese di terra, dai 30 ettari di Castello di Spessa ai 55 ettari della zona DOC Friuli Isonzo, tutte su terreni calcarei che fanno si che i vini siano profumati, fini e strutturati.
 
Quando mi chiedono di definire con una parola questa azienda, a cui mi sono avvicinato abbastanza di recente, mi viene da dire “bella”. Bella per i suoi prodotti e la qualità, bella per la produzione lineare semplice ma di grande qualità.
 
Castello di Spessa è quindi un’azienda con dei bei prodotti, mi piace perché rappresenta l’espressione massima del territorio friulano. Le lavorazioni avvengono su vitigni autoctoni, come friulano e ribolla, ma anche su vitigni più internazionali della zona come il Sauvignon.
 
Nella linea produttiva di Castello di Spessa si distinguono particolarmente la Linea Isonzo e la Linea Collio. Per ciascuna ci sono vini e caratteristiche opposti, che rendono questi prodotti adatti per una bevuta in solitaria o per una bevuta più impegnativa. La Linea Isonzo, la mia preferita, raccoglie vini più leggeri, meno impegnativi, vini che ti permettono di goderti un’intera bottiglia anche da solo. La Linea Collio, non da meno in qualità e ricchezza, è invece caratterizzata da vini più complessi, più carichi, più strutturati e ricchi di zucchero, vini che risultano più impegnativi.
 
Facendo riferimento alle due linee principali che ti ho citato sopra, ecco i miei suggerimenti di oggi:
Linea Isonzo

  • il Friulano, che denota sentori di mela, pera e frutta bianca ed è perfetto per primi piatti delicati, pollo, coniglio e formaggi a media stagionatura;
  • il Sauvignon, fine ed elegante al naso, con sentori di albicocca, frutta tropicale, perfetto per accompagnare piatti di pesce;

Linea Collio

  • il Pinot Bianco Santarosa, sempre adatto come accompagnamento ai risotti, questo vino è uno tra  fiori all’occhiello dell’azienda grazie all’assegnazione di vari premi, tra cui i Tre Bicchieri sulla Guida Gambero Rosso 2020
  • il Pinot Nero Casanova, elegante al naso con note floreali al palato, si abbina perfettamente a carne d’agnello e formaggi di media stagionatura.

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