Lo so, per noi è molto difficile da pronunciare la parola “Kimméridgennes”, ma ti assicuro che grazie a questa caratteristica, stai per scoprire dei vini bianchi unici per mineralità e freschezza.
Difatti non ci soffermeremo sulla pronuncia, non sono poi così esperto di lingua Francese e i miei amici produttori d’Oltralpe non mancano mai di farmelo notare, però sui vini posso dire la mia.
Oggi ti porto a scoprire una zona vinicola, un po’ meno conosciuta e blasonata di altre, che in alcune occasioni diventa fondamentale conoscere.
Oggi scopriamo i vini della Loira.
Uno dei motivi fondamentali per cui adoro i vini di questa zona, è che sono perfetti da abbinare al pesce, e quest’estate ho avuto diverse occasioni per provarne i vari cru, e riassaggiare vecchie annate che ho nella mia cantina privata.
La Loira ha due caratteristiche tipiche:
Il Terroir è caratterizzato da climi abbastanza variabili grazie al micro clima creato dal corso del fiume e da terreni formati prevalentemente da calcare e argilla. In alcune zone però troviamo questo prezioso substrato, formato da dalle nostre Marnes Kimméridgennes che altro non sono che una sedimentazione di gusci di antiche ostriche che hanno creato profondi banco di calcare tipico solo di questa zona.
La seconda caratteristica è l’uva che si utilizza in prevalenza e cioè il Sauvignon Blanc, che in questa regione trova la sua massima espressione. Raramente si trovano Sauvignon più buoni all’infuori di questa zona.
Così quando mi sono messo a selezionare il mio produttore da importare, e proporre ai miei amici e clienti, ho cercato quello che valorizzasse queste due caratteristiche nel migliore dei modi. E ho conosciuto il Domaine Masson-Blondelet.
Sicuramente i fratelli Masson che nel 1975 hanno fondato il Domaine, hanno avuto la fortuna di trovarsi tra le mani dei vigneti in posizioni fantastiche, sud sud-est con un’ottima esposizione al sole, con terreni tra i migliori nella regione.
Ma anche la loro mano è stata fondamentale, per far sì che ogni anno questi vini riescano a stupire per freschezza, mineralità e piacevolezza.
Da più di 30 anni infatti si occupano delle loro vigne in modo naturale, utilizzando diverse tecniche della Biodinamica come ad esempio non vengono utilizzati concimi chimici e si usa solo della concimazione organica, e non usano più diserbanti e insetticidi.
Questo fa si che le loro vigne possano esprimere al massimo il loro potenziale e la loro tipicità.
Una delle caratteristiche che apprezzo di più del loro stile di vinificazione, è che ogni etichetta che vi capiterà tra le mani, viene lavorata nella stessa identica maniera senza passaggi in legno, ma con fermentazioni e invecchiamento solo in botti d’acciaio.
Questo risalta la materia prima, senza coprirne le caratteristiche naturali, e cioè la freschezza e la mineralità insieme alle sue tipiche note di agrumi e frutta a polpa bianca.
Se in queste settimane di fine estate vuoi toglierti uno sfizio, prepara una bella cena a base di Cruditée e abbinaci un paio di bottiglie del Domaine Blondelet, e ti assicuro che non ne rimarrai deluso, anzi, ne vorrai ancora!
Poully Fume Aoc Villa Paulus 2019 Domaine Masson-Blondelet
Poully Fume Aoc Villa Paulus 2018 lt 0,375 Domaine Masson-Blondelet
Poully Fume Aoc Villa Paulus 2019 Magnum Domaine Masson-Blondelet
Poully Fume Aoc Les Pierres de Pierre 2019 Domaine Masson-Blondelet